Il BTR-70 (in russo: БТР-70, Бронетранспортер? o Bronetransportyor, "trasportatore corazzato") è un APC ruotato russo. Fu adottato dall'Armata rossa nel 1978 e presentato in pubblico nel 1980.
Esso è una evoluzione del BTR-60PB da cui differisce per lo chassis allungato, e piccole modifiche delle parti anteriore e posteriore.
Lo scafo del BTR-70 ha piccole portiere laterali tra il secondo e il terzo asse. Esse sono sistemate nella parte inferiore dello scafo, dotate ovviamente di guarnizioni anfibie, e hanno una struttura vagamente triangolare. Sebbene esse costituiscano una soluzione parziale, si tratta di una notevole miglioria, tanto che per la loro realizzazione è stato necessario allungare lo scafo poiché è estremamente difficile installare portelli laterali su un mezzo 8x8; ma i sovietici avevano deciso originariamente di privilegiare la mobilità, non curandosi dell'accessibilità dei BTR, perché essi erano inizialmente concepiti come veicoli a cielo aperto; questo il vero "peccato originale" dei BTR, che ha influito poi sulle altre caratteristiche del mezzo. Se il BTR-70 avesse avuto una trazione 6x6 lo spazio sarebbe stato certamente sufficiente per portelli laterali adeguati senza necessità di allungare lo scafo.
Per il comparto equipaggio, i fanti hanno adesso le panche con gli schienali, disposti uno contro l'altro, caratteristica che rende agevole l'uso delle feritoie di tiro.
Il BTR-70 ha anche una corazzatura migliore, anche se non di molto, specialmente sulla parte anteriore, con parafanghi corazzati per difendere gli pneumatici dal fuoco frontale. Nell'insieme è leggermente più squadrato nella forma rispetto al progenitore.
Il BTR-70 è anfibio senza preparazione, con i tipici idrogetti posteriori. Dispone di radio, interfono di bordo, sistema di visione IR, protezione NBC e sistema interno antincendio. La blindatura varia da 6 a 10mm. La torretta, uguale a quella del BTR-60PB e BRDM-2, è armata con una mitragliera da 14,5mm KPV e una mitragliatrice da 7,62mm Mosin (coassiale).
Buon Modellismo a Tutti
Alberto Stevanato
Ottimo stampo della Tamiya che riproduce l'Aichi M6A Seiran un idrosilurante giapponese della WWII mai utilizzato in battaglia, il cui scopo era quello di essere imbarcato sui sottomarini del Sol Levante, si riusciva a piegare completamente le ali, e nei progetti della Marina Imperiale Giapponese doveva essere utilizzato per bombardare lo stretto di Panama, ma il progetto non venne mai messo in opera a causa della fine del conflitto.
Lo stampo è veramente ottimo, perfette le incisioni della pannellature e molto semplice e preciso da montare.
Non ho perso molto tempo per dettagliare gli interni perché una volta che il tettuccio viene chiuso non si vedrà quasi nulla.
L'unica cosa da ricordare è inserire dei pesi di piombo di 12gr. come contrappeso.
L'assemblaggio è veramente semplice e scorre velocissimo tanto da non necessitare di nessuna stuccatura.
L'unico lavoro veramente tedioso è quello di mascherare tutto il tettuccio, lavoro che richiede qualche ora visto le minuscole sezioni delle parti vetrate.
Dopo aver dato una mano di primir grigio Vallejo ho steso del white alluminium della Alclad che poi mi servirà per creare le innumerevoli scrostature tipiche degli aerei Giapponesi delle WWII.
Successivamente ho dato un paio di mani sulla pancia dell'aereo di Gunze H62 IJA Light Grey, appena asciutto ho mascherato il tutto e mi sono dedicato alla parte superiore sporcando a caso delle piccole aree con il Maskol che poi verrà delicatamente levato a fine lavoro facendo intravedere l'alluminio sottostante.
Il modello è stato colorato con più mani di Gunze H59 IJN Green molto diluito circa 1:9 (10% di colore - 90% di alcool), il colore è molto diluito per far si che l'alluminio sottostante non venga del tutto ricoperto con il verde creando un' ottimo effetto usura.
Ho evidenziato le pannellature con un passaggio leggero di Tan della Tamiya diluito 1:7 in modo da creare ancora più contrasto tra il verde, l' alluminio ed un bel effetto usura/sporco.
Dopo aver fatto asciugare tutto bene e dopo altre mani di verde sempre molto diluito, passato in alcuni tratti un pochino schiarito ed in altri un poco scurito ho rimosso con molta delicatezza il maskol, questo è il risultato:
Dopo aver dato diverse mani di lucido Gunze molto diluito ho attaccato le decals, ecco unica nota dolente sono proprio queste ultime, molto spesse ed a contatto con l'acqua apparivano delle evidente crepe sigillate con molta pazienza, altra mano di lucido per sigillare bene ed eseguito i soliti lavaggi con gli olii.
I galleggianti sono stati dipinti con la tecnica della lacca per creare un' effetto usura più dolce e graduale.
Sigillato tutto il modello con un paio di mani di opaco Gunze, questo è il risultato...
Royal Navy
Il kit della Hobby Boss è veramente un bel kit abbastanza corretto nelle misure anche se ha bisogno di qualche piccola correzione, si devono rifilare un poco le antenne perchè troppo spesse ed aggiungere dei pezzettini di plasticard sotto la cabina di pilotaggio per riprodurre delle estremità non presenti nello stampo originale nulla di trascendentale basta procurarsi qualche buona foto in internet ed il gioco è fatto.
Le pannellature sono veramente ottime leggermente incise come ottime sono le riproduzioni dei rivetti.
Unica nota negativa l'abitacolo estremamente scarno, necessita di qualche lavoretto di miglioria tipo dare un poco di spessore al pavimento ed autocostruire almeno le cinture di sicurezza dei seggionili dei piloti e della panche interne.
L'assemblaggio non presenta particolari difficolta le parti si unisco molto bene, si deve solo utilizzare un poco di stucco per la parte inferiore.
Dopo aver assemblato tutto ho dato una mano di primer della Vallejo e fatto un marcato preshading con il nero Gunze H12.
Un serie di mani leggere di Gunze Medium Seagray H335
Pale e rotori
Ho deciso di mascherare le prese d'aria e gli scarichi per dare un tocco di colore al modello..
Ho creato le protezioni con del normalissimo nastro di carta colorato di rosso ad aerografo e poi rifinito a pennello con un rosso Vallejo.
Dopo aver dato un paio di mani di lucido Gunze ho attaccato le poche decal del kit, sono abbastanza spesse ma con una passata di Micro Sol si addattano alla perfezione anche se devono essere trattate con cura perchè tendono a rompersi..
Una seconda mano di Lucido Gunze e poi un leggero lavaggio con il Grigio di Payne con un pochino di nero e questo è il risultato finale.
CASTELLO INGLESE SOTTO ASSEDIO DA TRUPPE FRANCESI
La Guerra dei 100 anni
Nel corso di quest’anno di attività è stato proposto ai ragazzi partecipanti al Gruppo Young Tank il Progetto Castello: la costruzione di un grande plastico che riproducesse in forma didattica un assedio ad un castello inglese da parte di truppe francesi durante la Guerra dei 100 anni.
L’intento era quello di offrire una occasione di approfondimento storico, suscitando nei ragazzi interesse e curiosità per i molti aspetti che sarebbero venuti alla luce con la sua realizzazione.
Il progetto, molto ambizioso, è stato avviato con la consulenza dei soci del gruppo Flying Lions di Mira.
I ragazzi hanno costruito terreno e castello ma ben presto i nostri limiti tecnici sono venuti alla luce…
La sorte ha voluto farci incontrare due modellisti, Carlo Alberto Camuccio e Damir Maksimovic entrambe esperti di storia ed uniformologia, che hanno deciso di affiancarci in questa impresa.
In particolare Damir ha preso a cuore il progetto realizzando, con tecnica sopraffina, gran parte della dipintura, invecchiamento ed ambientazione del plastico.
Alberto dal canto suo ha messo a disposizione una parte della sua ricchissima collezione di soldatini in scala per poter “dare vita” al nostro plastico.
Entrambe non si sono sottratti inoltre all’avventura di tentare di insegnare ai ragazzi del laboratorio alcune tecniche complesse come la dipintura dei soldatini in scala 1/72 o la realizzazione di piante ed alberi con filo di rame.
A DAMIR E ALBERTO
VA IL NOSTRO PIU’ CALOROSO RINGRAZIAMENTO:
SENZA DI LORO NON SAREMO ARRIVATI ALLA CONCLUSIONE DI QUESTO PROGETTO
I ragazzi dello Young Tank :
Francesco Forcellato, Marco Manente, Francesco Zago, Nicola Poldiallai, Nicolò Mezzaroba, Stefano Nogarin, Matteo Vezzali, Federico Doz, Lorenzo Marchiori e la nostra “guida storica” Enzo Basciano.
Il prof. Giovanni Papaccio
Castello medievale in scala 1/72.
Castello, catapulta, ariete, trivella, gru, mantelletti, bombarda: marca ZVEZDA.
Torre d’assedio, galleria di mina, accampamento cavalieri, casolare: autocostuzione (Damir)
Figurini: marca ORION, ZVEZDA, AIRFIX, REVELL, MINIART e ITALERI.
Anno di fondazione dello Young Tank
Alla fine dell’anno 2009 è nato il Gruppo plastimodellistico storico della scuola media Berna di Mestre – opera Don Orione. Esso nasce dalla combinazione di pochi ma importanti elementi quali una antica passione di un prof. di italiano, la grande disponibilità della direzione dell’istituto, la collaborazione di allievi e genitori. Il Gruppo si incontra settimanalmente in una stanza messa a disposizione dalla scuola per costruire modelli, imparare qualche tecnica nuova, e di tanto in tanto partecipare a delle uscite a sfondo storico organizzate dal prof.
Il suo nome, YOUNG TANK, significa letteralmente GIOVANI SERBATOI, è rivolto cioè a ragazzi e ragazze che abbiano voglia di riempirsi di informazioni e di esperienze che abbiano a che fare la storia vissuta e che abbiano voglia di ricrearla e di sperimentare cosa sono in grado di realizzare con le proprie mani. TANK significa anche carro armato: significa quindi che bisogna anche essere convinti e non arrendersi alle prime difficoltà.
Il Gruppo si propone varie attività : - trovarsi per costruire modelli in plastica aiutandosi a vicenda e scambiandosi metodi e tecniche - visitare mostre e fiere del settore - organizzare visite e gite di argomento storico - organizzare acquisti di materiali e kits - incontrare modellisti esperti e ammirare i loro lavori - ogni altra bella cosa che ci salti in mente….
Secondo anno.....e l'avventura continua....
l Gruppo è aperto ad alunni di II e III media. Nel primo anno di attività il gruppo ha raccolto una dozzina di allievi che aumentavano nel corso delle uscite. A settembre 2010 l’iniziativa è stata ripresentata al Collegio Docenti che ha deciso di inserirla nel Piano dell’Offerta Formativa tra le attività integrative. Il giorno della presentazione dell’attività ai ragazzi l’affluenza è stata entusiasmante: oltre cinquanta ragazzi sono venuti a curiosare e oltre trenta hanno dato successivamente l’adesione.
Essendo da solo a gestire l’attività, ho deciso di accettare solo una ventina di iscrizione, dando la prevalenza a coloro che frequentano le classi seconda e terza, essenzialmente per la maggior facilità di collegamento tra le attività del gruppo e i relativi programmi di storia. Da metà ottobre ogni giovedì circa ventitrè studenti si trovano a modellare sotto la guida dell’insegnante e dei loro compagni più esperti. La novità di quest’anno è stata la scoperta del gruppo modellistico Fliyng Lions di Mira con i quali abbiamo cominciato collaborare. La collaborazione ha subito dato buoni frutti: alcuni ragazzi hanno potuto esporre i loro modelli ad alcune mostre: 6° Concorso Internazionale Di Modellismo "Nord Est" organizzato dal GAMS di Udine XVI Mostra nazionale di Modellismo statico A.M.B. (Brescia)
portando a casa qualche riconoscimento, assolutamente gradito ai ragazzi. Altre attività con il gruppo sono state la visita al garage laboratorio di un membro del gruppo (che abita proprio di fronte alla scuola!) e la presenza di qualche socio alle attività del giovedì per affiancare il prof. Programmi per il futuro? Intanto mantenere alto l’interesse dei ragazzi verso l’attività laboratoriale, riuscendo a pianificare un calendario delle attività che riesca a dare l’opportunità ad ognuno di percorrere tutti i passi necessari per giungere ad un modello finito in maniera accettabile.
Considerazioni didattiche: Ciò che mi ha spinto a creare questo gruppo è stata la passione per la storia, innegabilmente alimentata dalla mia passione modellistica. Da quando svolgo la professione di insegnante ho sempre cercato di capire quanti allievi fossero ancora interessati a questo antico gioco del modellismo: in effetti mi rincuorava non poco vedere ogni anno qualche mano alzarsi alla mia domanda specifica. Un giorno, vista la grande disponibilità e una certa propensione all’avventura della dirigenza dell’istituto, mi sono lanciato e la risposta dei ragazzi è stata entusiastica. Fin da subito mi sono detto: modellismo vero! I ragazzi utilizzano cutter, lime, collanti, colori, solventi e tutto ciò che necessita il modellismo del principiante. Credo infatti che sia indispensabile che apprendano le precauzione d’uso e non che gli si eviti il contatto, per evitare grattacapi… quindi occupare un po’ di tempo nello spiegare l’uso di attrezzi e sostanze, monitorandone l’uso, ma senza scorciatoie quali pezzi pretagliati, ad incastro o simili. Secondo principio è libertà! Non esistono modellismi di prima o seconda categoria: esistono modelli, aerei, carri, camion, fantasmi, draghi, mostri, qualsiasi cosa che ti affascina, che vuoi capire come è fatto, che vorresti guidare, che vorresti cavalcare, che non vorresti mai incontrare.. Insomma esistono pezzi di plastica da incollare e a cui dare vita con i colori e l’ambientazione, senza frontiere e senza pregiudizi. Semmai sia compito mio chiarire cosa esiste o cosa è frutto della fantasia. Credo che un dodicenne, un adolescente, abbia voglia di scoprire di sperimentare, quindi ritengo giusto che possa scegliere qualsiasi soggetto, al di là del suo valore storico: quello che cerco è di accendere o meglio rinfocolare un interesse che possa poi un domani trasformarsi in passione. Questo vuol dire che si deve anche essere disposti a soffrire, modellisticamente parlando: non nascondiamoci che i modelli non sono perfetti: non è la perfezione che cerco, ma la tensione ad essa, o perlomeno qualcosa che ci assomigli… Questo non vuol dire che i ragazzi facciano tanto per fare: ho tentato, e sto ancora tentando di redigere una sorta di didattica al montaggio, in fasi successive e logiche, e forse un giorno ci arriverò. Ma è necessario tenere conto di una cosa: il ragazzo ha voglia di costruire, ha voglia di incollare, ha voglia di vedere il suo modello finito o pseudo tale; quindi il tuo intervento didattico dovrà tener conto che deve insegnare un’azione, una tecnica, che è già sorpassata dai fatti e che, si spera, il ragazzo potrà applicare sul modello successivo. Il modello successivo: non ricordavo a che velocità si costruisce a questa età! Dovrei avere l’armadio pieno di scatole per riuscire a star dietro ai loro ritmi di produzione. Sinceramente credo sia anche giusto da parte loro farsi prendere da questo entusiasmo costruttivo, credo rientri nella necessità di sperimentare. Più difficile invece farli appassionare alla letture di riviste del settore. La nostra biblioteca comprende qualche collezione di riviste (Tutto Modellismo, Model Time, Mezzi Corazzati, Modellismo e Kit, Ali in miniatura, AirKit, cataloghi vari) mie o che ci sono state donate da un modellista milanese che ha subito creduto in noi. I ragazzi possono prendere le riviste e i cataloghi in prestito secondo le indicazioni di uno di loro con funzione di bibliotecario. In questi giorni ho contattato la redazione di un noto bimestrale del settore che ha avviato una interessante iniziativa di redazione juniores; questo permette inoltre un diretto collegamento con le materie di studio che insegno. Sarà infatti possibile proporre ai ragazzi la redazione di articoli, cronache, relazioni che potranno, se ben realizzati, essere realmente pubblicati in una rivista a diffusione nazionale. Per concludere un accenno al collegamento con la storia: prima ho affermato che i ragazzi devono sentirsi liberi di poter costruire quanto desiderano, anche di genere fantastico. Confermo ciò, in quanto non considero questa scelta del ragazzo un impedimento per comprendere anche ciò che è avvenuto nella realtà: ciò che costruicono i compagni, ciò che vede nelle uscite, lo stimola ad interessarsi, a porsi domande, a tentare risposte, a volte ad approfondire in maniera autonoma gli argomenti con i quali è venuto in contatto. Anche il semplice gesto di sfogliare un catalogo gli fa scattare interessi e domande: l’importante è che ci sia qualcuno in grado di dargli delle risposte il più possibile corrette. Ad una mostra una volta è stato esposto un cartello che recitava più o meno così: REGALA UNA KIT A TUO FIGLIO, IMPROVVISAMENTE SCOPRIRA’ DI AVERE LE MANI! Credo sia verissimo. Ma credo anche che quei ragazzi che tante volte guardiamo con sospetto e disillusione, considerandoli un generazione virtuale, tutta cellulare e videogames, nascondano invece dei ragazzini normali, almeno normali quanto ci sentivamo noi, che aspettano solo di far emergere le loro capacità e le loro abilità manuali. In fondo è bastato poco: una chiamata a raccolta e loro hanno risposto entusiasti. E ogni giovedì sono lì, in venti che incollano, pitturano, costruiscono… e vi assicuro che è un bel vedere!
FLYING LIONS ORGANIZZA IL PRIMO CORSO DI MODELLISMO
STATICO 2012
Per maggiori informazioni clicca qui sotto
Primo corso di modellismo statico
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Il corso viene organizzato dal Gruppo Modellistico FLYING LIONS di Mira, con la prestigiosa collaborazione di ITALERI, presso i locali della Barchessa di Villa Bisacco dell’Istituto Don Orione di Chirignago. Per partecipare non sono necessarie conoscenze o esperienze specifiche. Il corso è rivolto ai ragazzi dagli 11 ai 16 anni che desiderino entrare nel mondo delle realizzazioni in scala di qualsiasi genere, acquisendo le capacità minime che permettano di completare lavori di media difficoltà e di proseguire con i successivi corsi avanzati.
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Il corso è articolato nelle seguenti lezioni: Lezione 1 (7 aprile) : Cosa è il modellismo; tecniche di base; modi di procedere nella costruzione; ricerca e utilizzo della documentazione. Lezione 2 (14 aprile) : Modellismo statico con tema civile e militare. Lezione 3 (21 aprile) : Navi, aeromobili, treni e altri tipi di modelli. Lezione 4 (28 aprile) : Figurini di vario genere e scala; scenette e diorami. Lezione 5 (5 maggio) : Colorazione; invecchiamento dei modelli; uso dell’aerografo e di particolari tecniche pittoriche. Lezione 6 (12 maggio) : Elementi di tecniche avanzate; modelli migliorati e derivati. |
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Siamo un gruppo di amici appassionati di modellismo statico in tutte le sue forme, c'è chi adora costruire aerei, chi adora i mezzi corazzati moderni rispetto a quelli della WWII e viceversa, chi invece ama il tornio e quindi autocostruirsi i propri modelli, treni, navi e non solo. Insomma, tutto quello che si può costruire fa al caso nostro....
Il nostro scopo fondalmentale è divertirci, organizzare uscite a fiere e musei, mercatini e mostre, scambiarci idee ed opinioni, insomma tutto quello che può essere utile ed interessante in questo vastissimo hobby.
Visita il nostro sito con molte recensioni e gallerie immagini, e se vuoi venirci a trovare non esitare a contattarci... a presto e buon modellismo a tutti!!!!