Junkers JU.287V-3 (A1) - Kit Planet - Scala 1/72
Germania 1946
Lo Junkers Ju 287 fu un laboratorio volante costruito per sviluppare la tecnologia necessaria per la realizzazione di un bombardiere pesante plurimotore a reazione a lungo raggio. Realizzato dalla Junkers GmbH per dotare la Luftwaffe di nuovi e potenti bombardieri, era caratterizzato da una rivoluzionaria configurazione alare a freccia negativa, il primo velivolo della storia ad utilizzare questa soluzione. Fu realizzato con gran parte di componenti provenienti da altri velivoli. Il prototipo volante, lo Ju 287 V1, ed il secondo prototipo non ultimato V2, vennero requisiti dall'armata rossa durante le fasi finali della seconda guerra mondiale quindi ulteriormente sviluppati in Unione Sovietica dopo la fine del conflitto.
Il progetto si deve all'ingegner Hans Wocke, responsabile dell'ufficio studi della Junkers a Dessau. Gli sviluppi della seconda guerra mondiale vedevano la necessità da parte della Luftwaffe di dotarsi di nuovi bombardieri strategici che potessero raggiungere lunghe distanze con un elevato carico di bombe. Tenendo conto delle caratteristiche di velocità e quota operativa dei nuovi caccia alleati, all'inizio del 1943 Wocke iniziò a disegnare un nuovo velivolo che potesse sfruttare la tecnologia dei motori turbogetto i quali avevano ormai raggiunto un grado di affidabilità tale da poter essere impiegati praticamente.
Per la struttura venne effettuata un'attenta ricerca esplorando la possibilità di nuove soluzioni rimaste fino ad allora alla fase concettuale. Fu grazie a questa ricerca che venne presa in considerazione la formula con le ali aventi angolazione negativa. Il Deutsche Versuchsanstalt für Luftfahrt (DVL) ed altri istituti di ricerca avevano già svolto ricerche in tal senso, giungendo ad alcune conclusioni precise: gli effetti positivi di tale configurazione alare risultavano evidenti ad alte velocità, mentre alle basse rimanevano significativi problemi di instabilità. L'ing. Wocke progettò pertanto un'ala con una freccia negativa di 23°, stimando di supplire agli inconvenienti registrati con un approfondito disegno dell'ala stessa attraverso rapporti di corda e profili studiati per ottimizzarne l'aerodinamica. A conclusione della progettazione, si passò a studiare gli effetti in galleria del vento con un modello in scala, fino ad ottenere l'approvazione da parte del RLM che designò il progetto come Ju 287. Al fine di chiarire definitivamente le problematiche, si decise di costruire un prototipo da utilizzare come laboratorio volante.
Buon Modellismo a Tutti
Roberto Cimarosti "Cima"