Articoli filtrati per data: Aprile 2023

Supermarine Spitfire Mk.VB - Kit Italeri - Scala 1/72

249° Squadron della RAF di base a Takali in Malta nel corso del 1942.

Dopo essere stato formato nel corso della Prima Guerra Mondiale, lo Squadron venne ricomposto il 16 maggio del 1940, come Squadron di caccia presso la RAF Church Fenton. Dotata di Hawker Hurricane, l'unità combatté nella battaglia d'Inghilterra. L'unica Victoria Cross assegnata a un pilota del Fighter Command della RAF durante la battaglia d'Inghilterra, è stata assegnata a James Brindley Nicolson mentre prestava servizio con 249° Squadron.

  

  

Le missioni offensive sulla Francia iniziarono nel dicembre 1940 ma nel maggio 1941 il 249° Squadron venne trasferito a Malta a bordo di una portaerei. A Malta lo Squadron fu impiegato nella difesa dell'isola, equipaggiato con i Supermarine Spitfire dal febbraio del 1942. Dal novembre del 1942, lo Squadron venne impiegato in missioni di cacciabombardamento nei cieli italiani di Sicilia e nell'ottobre del 1943 lo Squadron si trasferì in Italia. Venne impiegato in numerose missionii sull'Albania e sulla Jugoslavia e nel settembre 1944 lo Squadron transitò sui North American P-51Mustang. Nell'aprile 1945 si trasferì per un mese nella Jugoslavia settentrionale e dopo un breve periodo nel nord Italia lo Squadron venne disattivato il 16 agosto 1945.

  

  

  

Buon Modellismo a Tutti

Roberto Cimarosti "Cima"

Aeritalia F-104ASA-M Starfighter - Kit Kinetic - Scala 1/48

23° Gruppo C.I. del 5° Stormo di base a Rimini verso la fine degli anni '90

L'Aeritalia F-104S Starfighter è stato un aereo monomotore bisonico multi-ruolo, caccia intercettore ogni-tempo, d'attacco e d'assalto, ricognitore e d'addestramento con ala trapezoidale. Fu una versione costruita in Italia derivata dal Lockheed F-104 Starfighter che venne data in dotazione all'Aeronautica Militare divenendone la colonna portante dalla fine del 1960 fino agli inizi del XXI secolo. Gli F-104S furono acquisiti anche dalla Türk Hava Kuvvetleri, l'aeronautica militare della Turchia, dove rimasero in servizio fino a metà degli anni novanta. L'F-104S è stato lo sviluppo finale della linea Starfighter.
Derivato da studi di progettazione della Lockheed su un "Super Starfighter", l'F-104S è stata una delle migliori varianti della serie F-104 e destinata ad essere l'ultima in servizio in tutto il mondo. L'F-104S (aggiornato alla variante ASA/M) è stato ritirato dal servizio in Italia nel mese di ottobre del 2004.

  

  

  

L'F-104S è stato costruito in due varianti: una come intercettore armato solo di missili AIM- 7 Sparrow e, quindi privo del cannone M61 Vulcan, l'altra come cacciabombardiere, con il cannone in dotazione e la capacità di trasportare bombe e altri ordigni aria-superficie. Le varianti erano intercambiabili, il che non rende semplice stabilire quanti velivoli sono stati costruiti o ricostruiti secondo le due diverse specifiche.
In Italia il rombo del reattore del velivolo venne battezzato "il lamento del contribuente". Questa allegoria accosta il particolare rombo del motore alla moltitudine di polemiche levate dall'opinione pubblica, ovvero in relazione ad un velivolo obsoleto e dagli elevati costi di manutenzione, peraltro con un periodo di servizio prolungato ad oltranza in Italia fino al 2004. L'ultimo incidente grave verificatosi ad un F-104S in servizio attivo è stato quello del 2 maggio 2002 sull'aeroporto militare di Leeuwarden (Olanda), in cui l'F-104S dell'AMI con matricola militare MM6778 del 9º Stormo (9°-40) si è schiantato sulla pista dopo un'esercitazione a Florennes (Belgio) nell'ambito del TLP 2002.

  

  

Buon Modellismo a tutti

Francesco Sfriso "Kekko"

Il Sopravvissuto - Kit Nutsplanet - Scala 1/24

2900 AtomicWar

  

  

  

  

Buon Modellismo a Tutti

Andrea Masiero

 

Panzer E-100 con torretta Krupp - Kit Trumpeter - Scala 1/35

Germania 1946

All'inizio del 1942 Adolf Hitler richiese la fabbricazione di carri armati di notevole stazza e con armi di grande calibro, tali da annullare la superiorità e prolificità dei mezzi corazzati messi in campo dall'Armata Rossa. Fu la genesi del carro armato pesante Panzer VI Tiger I e anche del carro armato superpesante Panzer VIII Maus da oltre 180 tonnellate, ideato dall'ingegnere Ferdinand Porsche. In diretta competizione con Porsche, la Krupp lavorò al progetto parallelo noto come Panzer VII Löwe che, tuttavia, fu sospeso tra la primavera e l'estate. Pertanto, subito dopo (pare già a settembre) l'ufficio di progettazione della ditta avviò i lavori su un altro carro armato nella categoria delle 150-170 tonnellate che attirò l'attenzione dei vertici dell'Esercito tedesco.

  

  

 

Gli ufficiali, infatti, irritati dalle intromissioni politiche e di civili nelle commesse per le forniture militari, sollecitarono discretamente la Krupp perché rivedesse il progetto in corso abbassando il peso a 130 tonnellate – sorta di versione "leggera" del Maus che, con più probabilità, avrebbe superato i collaudi. La riduzione della massa avrebbe permesso inoltre di usare sia il propulsore Maybach-Motorenbau HL 230 P30 già in uso sul Tiger I, sia di impiegare quanti più componenti del Panzer VI per risparmiare tempi e risorse: il 10 novembre 1942 la Krupp ebbe una formale approvazione per il progetto. Momentaneamente si adoperò la designazione ufficiosa di Tiger Maus, motivata dal fatto che fu scelta la torretta del Panzer VIII come ulteriore misura di contenimento costi. Alla fine, comunque, Hitler impose il più complesso Maus e il 15 dicembre 1942 la Krupp ebbe ordine di fermare il progetto.
Nel corso del 1943, tuttavia, lo Heereswaffenamt riesumò i disegni, li copiò e li inserì nel controverso programma Entwicklung Serie: un insieme di sei proposte standard di mezzi corazzati, organizzati per categorie di peso, che condividevano la gran parte dei componenti allo scopo di facilitare produzione, manutenzione e riparazione. Il carro armato ex-Krupp fu ribattezzato "Panzerkampfwagen E-100" e il contratto per la fornitura di un prototipo fu affidato dall'Esercito alla Adler di Francoforte sul Meno. Si trattava di un'azienda con nessuna esperienza nella costruzione di mezzi corazzati pesanti[ ma i vertici dello Heereswaffenamt ritennero impossibile per la Krupp, già oberata da commesse e ordini, far fronte anche alla fabbricazione dell'E-100

  

  

Buon Modellismo a Tutti

Luca Zampieri "Zampy"

Messerschmitt Me.410A-1 Hornisse - Kit HPH Models - Scala 1/32

Erg.Gruppe/KG 51 (Jagd), di base in Germania nel 1944

Il Messerschmitt Me 410 Hornisse (in italiano "calabrone") era uno Zerstörer (uno specifico tipo di caccia pesante) bimotore ad ala bassa prodotto dall'azienda tedesca Messerschmitt nei primi anni quaranta.
Era uno sviluppo ulteriore del Me 210, a sua volta nato come successore del Bf 110. Dotato di due motori Daimler-Benz DB 603 da 1 750 CV, venne impiegato in diversi ruoli e su diversi fronti dalla Luftwaffe, nel corso della seconda guerra mondiale.

  

  

  

Il numero complessivo di Me 410 (1 160 esemplari) ne consentì l'impiego su diversi fronti: lungo la Manica, sul fronte orientale, in Tunisia, in Italia, nei Balcani e in Norvegia. Il primo reparto a schierare il Me 410 fu il V./KG 2 (V gruppo del Kampfgeschwader 2 – 2º stormo da bombardamento) di base a Lechfeld (nei pressi di Augusta) con i quali nei primi mesi del 1943 iniziò la sostituzione dei propri Dornier Do 217E[15]. Nel successivo mese di maggio, seppur per un breve periodo, alcuni esemplari vennero impiegati in Tunisia dal III./ZG 1 (Zerstörergeschwader – stormo dotato di aerei Zerstörer) unitamente ai Me 210A. In Italia i primi Me 410A-1 vennero inquadrati nel II.(F)/122, di stanza in Sardegna, ed affiancati agli Ju 88.
Si hanno notizie dell'impiego nel 1944 del Me 410 da parte del I./ZG 76 in Ungheria, in Francia con il KG 51 e nella 1.(F)/121 (1ª squadriglia di un reparto da ricognizione basato a Parigi-Orly), in Polonia, nella 1.(F)/122 (di base a Varsavia-Okecie) ed a Riga, con la 3.(F)/122.

  

  

  

Fu con l'impiego del II./ZG 26 che il Me 410 acquisì l'appellativo, almeno inizialmente non ufficiale, di Hornisse. Il II./ZG 26 era un reparto soprannominato Hornissengeschwader, in tedesco "stormo di calabroni". I risultati operativi dell'Me 410 rivelarono dati contrastanti: in sostanza il velivolo guadagnò risultati di un certo rilievo operando contro i bombardieri alleati nel ruolo di zerstörer (ruolo nel quale sul finire della guerra fu progressivamente rimpiazzato dai Messerschmitt Me 262) ma risultò meno efficace nel combattere contro i caccia (in particolare nei confronti del sempre più diffuso P-51 Mustang). Per le crescenti perdite, l'Me 410 fu progressivamente relegato a ruoli di attacco antinave, ricognizione e caccia notturna; in quest'ultimo ruolo furono eseguite le ultime missioni di guerra degli Me 410.

  

  

Buon Modellismo a Tutti

Roberto Cimarosti "Cima"

SdKfz.211 - Kit Hobby Boss - Scala 1/35

Fronte orientale durante il 1944

Con i numeri d'inventario Sd.Kfz. 221, 222 e 223 sono stati indicati degli autoblindo concepiti dalla Germania nel corso degli anni trenta per riarmare l'esercito tedesco. La serie è collettivamente nota come Leichte Panzerspähwagen, "veicoli corazzati leggeri da ricognizione" tradotto in lingua italiana, e conobbe un intensivo impiego durante la seconda guerra mondiale.
Il mezzo ottenuto era lungo 4,80 metri, alto solamente 1,70 metri e largo 1,95 metri per un peso di 4 tonnellate e una luce libera (distanza tra fondo e suolo) di circa 23 centimetri. Rispetto al telaio originale, il vano motore era stato spostato nel retro: vi trovava posto un Horch/Auto-Union 108 a 8 cilindri a V erogante 75 hp a 3.600 giri al minuto, dotato di un sistema di raffreddamento ad acqua e con una capacità di 3,5 litri; la trasmissione meccanica era collegata a un cambio non sincronizzato con 5 marce avanti e una retromarcia. Il serbatoio conteneva fino a 116 litri di benzina e su strada registrava un consumo di 1 litro ogni 11,36 chilometri percorsi su strada, consentendo un'autonomia di 320 chilometri e una velocità massima di 90 km/h.
Le sospensioni consistevano in quattro molle elicoidali, una per ciascuna delle ruote, gli pneumatici avevano una taglia di 210 x 450 mm; il passo misurava 279 centimetri mentre la carreggiata era di 160 centimetri. Il raggio di sterzata condotto con la trazione anteriore era pari a 14 metri circa, ma con l'inserimento della trazione integrale risultava essere di 7,9 metri. La pendenza padroneggiabile arrivava a 20°.

  

In quanto veicolo da ricognizione, le corazzature ottenute tramite laminatura e saldatura erano state ridotte all'indispensabile, variando tra i 5 e gli 8 mm: lo spessore massimo era riscontrabile sullo scafo anteriore (inclinazione a 36° rispetto ad un asse orizzontale) e laterale (35°), mentre quello minimo era presentato dal retro con piastre inclinate a 31° e 65°; le lamiere orizzontali del fondo non eccedevano i 5 mm così come quelle sul tetto, il quale era parzialmente scoperto. La torretta a pianta eptagonale era protetta su ogni lato da 8 mm con inclinazione costante a 35°, escluso il mantelletto quasi verticale (10°) e il tetto aperto. Essa conteneva una mitragliatrice MG 34 da 7,92 mm la cui scorta di munizioni contava 2.000 cartucce; inoltre veniva caricata a bordo anche una pistola mitragliatrice MP 38 o MP 40, con ulteriori 350 proiettili, per la difesa ravvicinata. L'equipaggio era composto soltanto da due uomini, dei quali il pilota sedeva nello scafo e usufruiva di alcuni visori ricavati rimuovendo parti di corazza; in seguito furono ottenuti con una colata in stampi. Il comandante occupava la torretta e oltre alla sua mansione e all'impiego della mitragliatrice, era responsabile dell'utilizzo di una radio FuG Spr Gerät Ausf. a con un raggio utile di 3 chilometri a veicolo fermo; l'antenna a stilo era disponibile nei due modelli da 1,4 o 2 metri.

  

  

Buon Modellismo a Tutti

Moreno Gandini "Gandi"

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