JagdTiger Sd.Kfz.186 - Kit Dragon - Scala 1/35
Settore orientale febbraio 1945
La comparsa sul fronte orientale dei pesanti carri russi IS e IS-2, con le loro artiglierie da 122 millimetri, rendeva obsoleti i pezzi da 88 millimetri che, nelle loro varie incarnazioni, si erano mostrati affidabili in tutti i teatri. La Wehrmacht richiese perciò un nuovo cannone. La possibilità fu offerta dal nuovo 12,8 cm PaK 44 da 128/55 mm, lo stesso con cui si pensava di armare il Maus. D'altronde l'esigua produzione ed il suo peso suggerirono l'impiego su un affusto semovente, quello del Tiger II. Con i mezzi in costruzione si armarono due unità nell'estate del 1944: lo schwere Panzerjäger-Abteilung 653 e lo schwere Panzerjäger-Abteilung 512.
Alcuni mezzi presero parte all'operazione Nordwind, offensiva sussidiaria alla battaglia delle Ardenne, che doveva sfondare le linee statunitensi e delle Forze Francesi Libere in direzione della sacca tedesca di Colmar. Nonostante l'operazione Wacht am Rhein, di cui Nordwind doveva essere supporto e ampliamento, fosse già in piena crisi, l'attacco fu comunque lanciato. I pesantissimi Jagdtiger si mostrarono particolarmente difficili da manovrare nel critico teatro invernale, dove i problemi da freddo si univano alle numerose magagne tecniche dovute al loro peso, ai loro consumi e alle difficoltà logistiche di tenerli riforniti di proiettili e parti di ricambio, anch'essi ingombranti e pesanti.
Nonostante alcune fonti sovietiche affermino il contrario, non vi sono prove certe della partecipazione di questi mezzi alla battaglia di Budapest, in quanto gli esemplari caduti in mano russa possono essere stati catturati inermi in qualche deposito o snodo ferroviario. Nel 1945, a causa della grande carenza di materiali, si decise di armare molti Jagdtiger con il 8,8 PaK 43/3 da 88/71 mm, scartando l'adozione del cannone da 128/55 mm, chiudendone la produzione. In definitiva lo Jagdtiger non ebbe successo: il possente armamento e la corazza non poterono supplire alla scarsa manovrabilità ed affidabilità, senza contare che per un veicolo così lento era praticamente impossibile sfuggire ai cacciabombardieri Alleati, che a partire dal 1944 spadroneggiavano sui cieli tedeschi, specialmente dopo l'inutile "canto del cigno" della Luftwaffe nell'Operazione Bodenplatte.
Buon Modellismo a Tutti
Enrico Maina