Panzer Pz. Kpfw. III Ausf. J - Kit Ryefield Model - Scala 1/35
3./Panzer Regiment 7 della 10^ Panzerdivision, di base in Tunisia nel 1943
Il Panzer III, abbreviazione del nome completo Panzerkampfwagen III, il cui numero d'identificazione dell'esercito tedesco era Sd.Kfz. 141, fu un carro armato medio della seconda guerra mondiale.
Con una lunghezza di 5,52 metri e un'altezza aumentata a 2,50 metri, l'Ausf. J ebbe per primo la corazzatura aumentata di serie a 50 mm sul fronte e sul retro dello scafo e sulle sovrastrutture, cosa che portò all'adozione di un portello per il visore (Fahrersehklappe 50) e di un supporto a sfera (Kugelblende 50) per la mitragliatrice coassiale dello stesso spessore; inoltre furono installate nuovi tipi di prese d'aria e di portelli d'accesso sul muso dello scafo. Il motore utilizzato fu il Maybach HL 120TRM Ausf. A, simile a quello precedente ma con filtri dell'aria a bagno d'olio. Mostrata ad Adolf Hitler il 18 aprile 1941, la versione J fu messa subito in produzione totalizzando a fine anno 1 549 unità; a partire dall'aprile 1942, furono montate in fabbrica protezioni supplementari da 20 mm sulla sovrastruttura o sul mantelletto. Questa prima serie ebbe però vita relativamente breve, sia per le riconversioni effettuate, sia per le pesanti perdite subite in azione, ma soprattutto perché Hitler aveva ordinato di concentrare le risorse sulla serie di Panzer III J armata del più efficace 5 cm KwK 39 L/60.
Tale modello aveva tardato a essere sviluppato a causa delle soddisfacenti prestazioni di cui aveva dato prova il cannone KwK 38; inoltre, i primi prototipi del KwK 39 cominciarono a essere consegnati solo durante l'autunno 1941. Dopo i collaudi, la nuova arma entrò in servizio e si poté iniziare, a dicembre, la produzione della variante, per il resto identica al predecessore. La fabbricazione durò fino al luglio 1942 e fu portata avanti da tutte le ditte che produssero il Panzer III; in totale gli esemplari completati furono 1 067, cui fu assegnata la designazione Sd.Kfz. 141/1 a indicare il cambio d'arma.
Il cannone KwK 39 L/60 aveva un munizionamento su tre tipi di proiettile. La Sprenggranate 38 era una granata esplosiva da 1 960 grammi e con velocità alla volata di 549 m/s. La Panzergranate 39 era perforante con capsula tenera e cappuccio tagliavento, con un peso di 2 250 grammi e velocità alla volata di 823 m/s: poteva penetrare a 1 000 metri di distanza una piastra d'acciaio da 50 mm inclinata di 30° e da 61 mm dalla metà della distanza. La Panzergranate 40, infine, era una munizione perforante decalibrata, dal contenuto peso di 975 grammi ma con una velocità alla volata di ben 1 198 m/s: con gli stessi valori di distanza e inclinazione adottati per la PzG 39, riusciva a penetrare 55 mm di acciaio e trapassava 86 mm a 500 metri. Il cambio d'armamento e la maggiore lunghezza della Panzergranate 40 limitarono lo stivaggio delle munizioni a 84 proiettili, rispetto ai precedenti 99. Inoltre l'eliminazione del freno di bocca, presente sull'analogo cannone controcarro trainato, costrinse al potenziamento dei freni di recupero del KwK 39.
I Panzer III J con cannone da 50 mm L/42 operarono sul fronte sovietico a partire dal settembre 1941 continuando a combattervi fino alla fine della guerra. La 7. Panzer-Division figura tra le prime unità che li ricevettero assieme alla 2. e alla 5. Panzer-Division; i mezzi con cannone da 50 mm L/60 andarono inizialmente in carico a cinque distaccamenti corazzati facenti parte, rispettivamente, della 3., 16., 29. e 60. Infanterie-Division (mot.) e della 5. SS-Panzer-Division "Wiking".[66] In seguito entrambi i modelli furono distribuiti a tutte le divisioni corazzate presenti. Dal settembre 1941 furono inviati anche in Nord Africa e presero servizio nella 21. Panzer-Division: fu in questo teatro che gli Ausf. J con l'L/60 raccolsero i maggiori successi operando contro i mezzi angloamericani (M3 Lee/Grant e Mk III Valentine), tanto che i britannici li ribattezzarono "Mark 3 Special", anche perché più temuti del Panzer IV, all'epoca armato ancora di un obice da 75 mm a bassa velocità iniziale. Questi risultati spinsero i progettisti tedeschi a equipaggiare i carri armati con cannoni che avessero velocità alla volata quanto più alte possibili per perforare le corazze sempre più spesse dei veicoli avversari. L'Ausf. J dimostrò invece difficoltà nell'affrontare i carri sovietici T-34 e KV-1, più pesantemente corazzati rispetto ai mezzi alleati.
Un numero imprecisato di Ausf. J della prima serie fu successivamente ricondizionato con il KwK 39 L/60 mentre numerosi esemplari furono portati agli standard di protezione dell'Ausf. L. Tra il 1941 e il 1942 la Krupp tentò una nuova versione, la Ausf. K, unendo allo scafo della serie J la torretta del Panzer IV, ma l'esperimento non andò oltre lo stadio di prototipo.
Buon Modellismo a Tutti
Roberto Cimarosti "Cima"