Lo Junkers Ju 287 fu un laboratorio volante costruito per sviluppare la tecnologia necessaria per la realizzazione di un bombardiere pesante plurimotore a reazione a lungo raggio. Realizzato dalla Junkers GmbH per dotare la Luftwaffe di nuovi e potenti bombardieri, era caratterizzato da una rivoluzionaria configurazione alare a freccia negativa, il primo velivolo della storia ad utilizzare questa soluzione. Fu realizzato con gran parte di componenti provenienti da altri velivoli. Il prototipo volante, lo Ju 287 V1, ed il secondo prototipo non ultimato V2, vennero requisiti dall'armata rossa durante le fasi finali della seconda guerra mondiale quindi ulteriormente sviluppati in Unione Sovietica dopo la fine del conflitto.
Il progetto si deve all'ingegner Hans Wocke, responsabile dell'ufficio studi della Junkers a Dessau. Gli sviluppi della seconda guerra mondiale vedevano la necessità da parte della Luftwaffe di dotarsi di nuovi bombardieri strategici che potessero raggiungere lunghe distanze con un elevato carico di bombe. Tenendo conto delle caratteristiche di velocità e quota operativa dei nuovi caccia alleati, all'inizio del 1943 Wocke iniziò a disegnare un nuovo velivolo che potesse sfruttare la tecnologia dei motori turbogetto i quali avevano ormai raggiunto un grado di affidabilità tale da poter essere impiegati praticamente.
Per la struttura venne effettuata un'attenta ricerca esplorando la possibilità di nuove soluzioni rimaste fino ad allora alla fase concettuale. Fu grazie a questa ricerca che venne presa in considerazione la formula con le ali aventi angolazione negativa. Il Deutsche Versuchsanstalt für Luftfahrt (DVL) ed altri istituti di ricerca avevano già svolto ricerche in tal senso, giungendo ad alcune conclusioni precise: gli effetti positivi di tale configurazione alare risultavano evidenti ad alte velocità, mentre alle basse rimanevano significativi problemi di instabilità. L'ing. Wocke progettò pertanto un'ala con una freccia negativa di 23°, stimando di supplire agli inconvenienti registrati con un approfondito disegno dell'ala stessa attraverso rapporti di corda e profili studiati per ottimizzarne l'aerodinamica. A conclusione della progettazione, si passò a studiare gli effetti in galleria del vento con un modello in scala, fino ad ottenere l'approvazione da parte del RLM che designò il progetto come Ju 287. Al fine di chiarire definitivamente le problematiche, si decise di costruire un prototipo da utilizzare come laboratorio volante.
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Roberto Cimarosti "Cima"
L'AS-90 (Artillery System 1990) è un semovente d'artiglieria impiegato dal British Army, all'interno del quale è ufficialmente designato Gun Equipment 155 mm L131. È attualmente in servizio con 5 reggimenti della Royal Artillery, presso i quali ha sostituito i semoventi FV433 da 105 mm, M109 da 155 mm ed il 155 mm FH-70 trainato.
Lo sviluppo dell'AS-90 iniziò a metà degli anni 1980 come private venture dalla Vickers Shipbuilding and Engineering (VSEL) in vista del fallimento del progetto trinazionale SP-70 per un semovente europeo (su modello di quanto fatto per il modello trainato FH-70). Quando questo fallimento puntualmente si verificò, il ministero della difesa britannico emise una specifica per un nuovo semovente da 155 mm. Furono presentati quattro progetti, tra i quali il Paladin, una versione aggiornata dell'M109. L'AS-90 si rivelò l'unico progetto innovativo ad un avanzato stato di sviluppo e venne quindi scelto.
Fu prodotto dal 1992 al 1995 dalla VSEL (confluita nel 1999 nella BAE Systems) in 179 esemplari per un costo complessivo di 300 milioni di sterline. Il primo esemplare fu consegnato nel 1993. Nel 2008-2009 i mezzi sono stati sottoposti ad un programma di aggiornamento, che ha riguardato in particolare la componente elettronica.
Tra il 2006 ed il 2009 il ministero intraprese studi per modificare il 4.5 in Mark 8, che costituisce l'armamento artiglieresco primario delle navi maggiori della Royal Navy, installando la canna da 155 mm e la culatta dell'AS-90. Oltre alla semplificazione logistica di un comune calibro tra marina ed esercito, questa modifica avrebbe incoraggiato lo sviluppo di una comune munizione guidata a lunga gittata.
Buon Modellismo a Tutti
Enrico Maina "Coach"
Il Deutsches Afrikakorps (DAK), più semplicemente Afrikakorps, fu una grande unità dell'esercito tedesco a livello di corpo d'armata, che venne approntata e inviata nel febbraio del 1941 in Libia, con lo scopo di sostenere le forze italiane messe a dura prova dall'8ª armata britannica sul fronte del Nordafrica durante la seconda guerra mondiale. L'Afrikakorps, pur mantenendosi sempre una formazione distinta, col tempo diede sempre un maggior contributo alle diverse organizzazioni d'armata che si crearono durante la campagna a sostegno delle forze del Regio Esercito Italiano.
Strettamente parlando, il termine Deutsches Afrikakorps si riferisce solo al quartier generale del corpo e alle unità distaccate presso di esso, anche se alcuni scrittori usano erroneamente il termine con noncuranza per riferirsi a tutte le unità tedesche in nord-Africa prima della ritirata in Tunisia.
Dopo l' operazione Compass effettuata con successo dal Regno Unito e Australia e che portò alla cattura di 130 000 soldati italiani, divenne reale la minaccia di consegnare il Nord Africa agli Alleati. In risposta a tale minaccia, alla fine di febbraio 1941 Adolf Hitler decise di inviare truppe in Nord Africa per aiutare l'alleato Benito Mussolini, prevenendo una sua sconfitta certa con l'Operazione Sonnenblume.
Dal 14 febbraio nuove unità giunsero con continuità a Tripoli: l'11 marzo, giunse il primo consistente reparto corazzato, il 5º reggimento panzer, dotato di 150 carri armati, appartenente alla 5. Panzer-Division, rinominata successivamente, il 1º ottobre, 21ª divisione corazzata, comandata dal generale Johann von Ravenstein, e, entro la fine di maggio, venne sbarcata l'intera 15ª divisione corazzata, comandata dal generale Hans-Karl von Esebeck.
Il Generalleutnant tedesco Erwin Rommel prese il comando a marzo della 5. Divisione Leggera e della 15. Panzer-Division e, non appena sbarcate le prime truppe dal mercantile Alicante, le collocò in difesa di El-Agheila, dove si era arrestata l'avanzata degli inglesi. Furono queste le unità iniziali che costituirono l'Afrika Korps, inizialmente sotto comando italiano.
Al nucleo iniziale dell'Afrika Korps seguirono altre grandi unità, le più importanti delle quali furono: la Divisione z.b.V. (zur besonderen Verwendung, con compiti speciali) "Afrika", che venne creata come divisione di fanteria e divenne lentamente una divisione completamente motorizzata, e quindi rinominata come 90. leichte Afrika-Division. (90ª Divisione leggera) giunta in Africa settentrionale al completo in autunno al comando del generale Max Sümmermann, dopo che in un primo momento era giunto il 361º reggimento della 90. leichte Afrika-Division, la 13ª compagnia dell'800º reggimento "Brandenburg".
Buon Modellismo a Tutti
Moreno Gandini "Gandi"