Il missile a corto raggio OTR-23 Oka (anche: R-400 Oka. Nome in codice NATO: SS-23 Spider) è un sistema d'arma che entrò in servizio nel giugno 1988. Progettato come sostituto dello Scud, venne ritirato dal servizio nell'ottobre 1989 per rispettare i termini del Trattato INF.
La necessità di un sostituto dell'SS-1 Scud emerse negli anni settanta, quando i vertici dell'Armata Rossa si resero conto che si trattava di un sistema d'arma ormai obsoleto, caratterizzato da lunghi tempi di preparazione al lancio e di una scarsa precisione.
Il nuovo missile venne sviluppato dal KB Mashinostroyenia, che lo designò 9K714. Si trattava di un deciso miglioramento rispetto al predecessore, sia come strumentazione, sia come prestazioni (la gittata superava i 400 km, contro i 300 dello Scud), sia come tempi di lancio (appena 30 minuti, un terzo del predecessore). La velocità era di 9 Mach, e la precisione era decisamente più elevata. Inoltre, questo sistema d'arma era decisamente più piccolo e leggero del predecessore. Come lo Scud, il sistema di lancio previsto era da rampa mobile, precisamente un camion 8x8 modificato BAZ-6944,completamente anfibio(unico tra i lanciatori mobili) e dotato di buone caratteristiche fuoristrada.
L'SS-23 entrò in servizio con le forze armate sovietiche il primo giugno 1988. Tuttavia, ben presto iniziarono le operazioni di smantellamento di questi (ed altri) missili, in seguito alla ratifica del Trattato INF sulla riduzione delle armi a medio raggio.
L'ultimo missile venne smantellato il 27 ottobre 1989, e nello stesso giorno anche l'ultimo impianto di lancio ebbe la stessa sorte.
Le Forze armate russe contano oggi di sostituire l'SS-23 con l'SS-26 Stone.
L'SS-23 entrò in servizio, oltre che in Unione Sovietica (239 esemplari costruiti), anche in Germania Est, in Bulgaria ed in Cecoslovacchia. Le esportazioni riguardarono poche decine di esemplari.
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Paolo Baldoin "Paul Stainer"
L'autoblindo Panhard AML (sigla di Auto-Mitrailleuse Legeré) è un veicolo corazzato su ruote sviluppato e prodotto in Francia, adatto principalmente per compiti di esplorazione. Caratterizzato da uno scafo particolarmente leggero e piccolo, questo mezzo ha un equipaggio di 3 uomini, 1 dei quali nello scafo e gli altri 2 nella torretta biposto. Lo sviluppo iniziò negli anni cinquanta, per sostituire i mezzi all'epoca in dotazione all'esercito francese quali il Daimler Ferret, che fu giudicato essere troppo poco armato per le esigenze operative del momento. Il Panhard AML entrò in servizio con l'esercito francese nel 1961.
In servizio, il nuovo mezzo venne ben accolto, anche se andava usato secondo precise regole per non cadere vittima delle limitazioni relative alla protezione e al movimento fuoristrada.
L'AML era di per sé molto più piccola di un carro, quindi difficile da avvistare, anche assai silenziosa, e su strada anche molto più mobile. Aveva quindi una ragionevole possibilità di non essere avvistata e se così fosse stato, eseguire un tiro pericoloso per chiunque nel raggio di 1 km.
Il successo dell'AML divenne rapidamente di scala mondiale, e il veicolo, usato sia come mezzo da esplorazione che come macchina cacciacarri, venne esportato in numerosi Paesi. In Sudafrica venne riprodotto come Eland, un nome di antilope locale, ma in generale gli ampi spazi pianeggianti erano l'ideale per tale veicolo e l'Africa ha costituito la destinazione di molti dei 4000 veicoli prodotti.
La carriera bellica dell'AML ha avuto una serie incredibile di eventi, quasi tutti dati da conflitti locali in Paesi del Terzo Mondo, mentre in Europa essa venne usata con maggiore parsimonia, data la vulnerabilità in presenza di forze convenzionali molto organizzate e potenti. Il cannone dell'AML-90, capace di mettere fuori uso ogni carro dell'epoca, l'ha resa in conflitti regionali un formidabile mezzo da combattimento, veloce, sfuggente, dotato di semplice meccanica e impiegato in missioni in cui i carri armati non potevano essere impiegati, lenti e complessi come erano (e comunque, molti Paesi africani non ne disponevano). Le versioni con armi di calibro inferiore hanno avuto molto meno successo, e raramente se ne è sentito parlare o viste fotografie. Il cannone da 90 era l'unica arma capace di mettere fuori uso un carro armato e questo fatto ha reso l'autoblinda AML-90 molto più popolare degli altri modelli, anche se più costosa e pesante. Le AML, come gli altri, pochi mezzi corazzati in servizio in Africa, hanno partecipato spesso alle sanguinose guerre civili o di confine, che tanto hanno afflitto il continente.
L'Eland ha combattuto anche contro forze organizzate in un conflitto convenzionale, contro il corpo di spedizione cubano e l'esercito angolano durante numerose operazioni militari negli anni settanta-ottanta. Essendo vulnerabile a qualunque arma pesante nemica, è stata usata per colpire e scappare, con rilevante successo. Infatti, la sua persistenza in combattimento, con un numero di colpi appena sufficiente per sostenere un conflitto a fuoco di pochi minuti, e la vulnerabilità ad ogni mitragliera pesante o arma anticarro, la rendeva inadeguata ad un uso prolungato in azioni di prima linea.
Durante la Guerra delle Falklands, il terreno cedevole ha reso praticamente impossibile alle poche AML-90 argentine il movimento fuori da Port Stanley, e i cingolati leggeri Scorpion, che pure avevano molto da perdere nello scontro, poterono muoversi indisturbati nelle lande dell'arcipelago.
L'esercito Israeliano ha impiegato un piccolo numero di AML, ma le ha radiate presto data la loro complessiva vulnerabilità.
Ancora oggi vi sono veicoli di questo tipo in servizio in almeno 40 eserciti africani, asiatici e latino-americani, anche se la loro sostituzione con mezzi a 6 o 8 ruote ha significato l'evoluzione verso veicoli decisamente più costosi e pesanti: la Rooikat sudafricana, per esempio, raggiunge le 28 tonnellate. Persino i 'gipponi' moderni, leggermente corazzati, tendono a superare in peso e potenza le piccole blindo francesi, che hanno fatto epoca, ma che sono ormai totalmente obsolete.
Anche il fabbricante francese provvide a progettare una sostituta più moderna, presentando la ERC nel 1977.
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Paolo Baldoin "Paul Steiner"
Il 12,8 cm Panzerabwehrkanone 44, abbreviato in 12,8 PaK 44, era un cannone controcarri pesante tedesco della seconda guerra mondiale.
l calibro da 128 millimetri fu scelto grazie alla disponibilità delle attrezzature impiegate per la produzione di cannoni navali in tale calibro. La progettazione fu assegnata alla Rheinmetall-Borsig e dalla Krupp. I primi prototipi furono consegnati per le prove alla fine del 1944. Il progetto della Rheinmetall era un derivato del cannone contraereo 12,8 cm FlaK 40, mentre la Krupp decise di progettare un'arma completamente nuova. Dopo i test iniziali il progetto Rheinmetall venne abbandonato e continuò lo sviluppo del solo modello Krupp, che entrò in produzione nel 1944. Tuttavia la Wehrmacht si rese presto conto che un cannone anticarro trainato del peso di 10 tonnellate era ingestibile e la produzione venne quindi interrotta.
Circa 50 bocche da fuoco furono utilizzate su affusti esistenti. Le armi che utilizzavano l'affusto GPF-T di preda bellica francese furono designati K 81/1, mentre quelle su affusto ex-russo erano i K 81/2. Entrambi i modelli erano trainati e troppo pesanti ed ingombranti per essere rapidamente schierati.
Nel 1943 si rese necessario un cannone pesante per armare il cacciacarri pesante Jagdtiger. Il PaK 44 finì per diventare l'armamento principale standard del cacciacarri pesante, oltre ad essere la prevista arma principale per la maggior parte dei futuri modelli di carro pesante in fase di sviluppo durante i mesi finali della seconda guerra mondiale, come il Panzer VIII Maus ed il Panzer E-100.
L'arma anticarro trainata e quelle installate sui carri subirono numerosi cambi di denominazione. Erano conosciute indifferentemente come K 44, PaK 44, K 81, PaK 80 e PjK 80.
I tedeschi indicavano i prototipi provvisoriamente con il numero 8 seguito da una seconda cifra. Quindi K 81, PaK 80 e PjK 80 sono da considerarsi nomi provvisori. Quando il pezzo fu accettato in servizio, furono adottate le denominazioni definitive K 44 e PaK 44: i due pezzi erano identici e differivano soltanto per l'impiego operativo.
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Paolo Baldoin "Paul Steiner"
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Paolo Baldoin "Stainer"
Lo Sherman M-50 ed M-51, impiegati dalle Forze militari israeliane erano chiamati Super Sherman. Per l'esattezza lo Sherman M-50 era chiamato Super Sherman, mentre lo Sherman M-51 era chiamato ISherman (Israeli Sherman), entrambi derivati dal famoso carro statunitense M4 Sherman. Questi carri servirono in Israele dalla metà degli anni '50, fino all'inizio degli anni '80.
Nel corso degli anni '60 fu introdotto il cannone più potente da 105 mm il francese Modèle F1, dalla caratteristica canna allungata con il finale a "baffi". Questi carri così modificati iniziarono ad operare con l'Israele a partire dal 1965.
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Paolo Baldoin "Stainer"
Il Legkaya Broneploshadka PL-37 fu un progetto russo per standardizzare i vagoni ferroviari per l'artiglieria leggera, trainati da locomotive blindate. Il vagone blindato di artiglieria leggera, aveva una struttura siile a qualsiasi vagone ferroviario, venendo poi blndatocon paratie di acciaio, sovrapponendo poi due cannoni e aggiungendo quattro mitragliatrici laterali (due per lato). Al cento, in mezzo ai due cannoni, era posizionata la torretta di osservazione del comandante delle batterie per il tiro dell'artiglieria.
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Paolo Baldoin "Stainer"
Panzertriebwagen Nr.16 (PzTrWg 16) era un treno ferroviario blindato "unidirezionale" prodotto dai tedeschi per l'impiego nel corso el secondo conflitto mondiale. Apparso alla fine del 1942 fu impiegato dai tedeschi fino alla fine della guerra in Europa nel maggio del 1945. Il suo compito primario era quello di pattugliare le porzioni sud-occidentali della Polonia occupata soprattutto contro le formazioni partigiane polacche (1943/44), per poi essere impiegato nei settori di Rawa Ruska e Lublino. Fu impiegato in pattugliamenti lungo la rotabile di Radom, partecipando ai combattimenti nei pressi di Kielce. Portato nelle retrovie per modifiche e riparazioni, rientrò in azione nell'aprile del 1945 durante i combattimenti a Nieuruppin. Fu poi catturato dai sovietici a Nieustadt, e ceduto in seguito alle forze polacche che lo impiegò nel dopoguerra fino alla fine degli anni '60.
Questo treno blindato, usava una locomotiva a motore diesel WR550D14 da 550 cavalli. A questo locomotore furono applicate delle piastre di protezione, rendendo l'aspetto del locomotore come una scatola. L'armamento originale era composto da due armi anti-aeree (AA) da 20 mm FlaK 38 posizionate davanti e dietro il locomotore. Prima della fine del 1942, la Flak fu sostituita da due torrette Putilov 76.2 Mod. 02/30 (cannoni da campagna). I cannoni erano di preda bellica. La potenza del fuoco è stata aumentata durante la metà del 1944 quando le torrette furono sostituite da altre due del tipo Soviet T-34 poste sempre davanti e dietro al PzTrWg 16.
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Paolo Baldoin "Steiner"
L'M113 è un veicolo trasporto truppe (VTT) completamente cingolato progettato negli anni cinquanta, con in mente la possibilità di ospitare una squadra di fanteria completamente equipaggiata e di fornire alle truppe l'appoggio di fuoco ravvicinato. L'M113 doveva avere capacità di movimento anfibio senza preparazione e la capacità di protezione dei soldati trasportati dal fuoco di armi leggere. La funzione tattica del veicolo era di trasportare i soldati fino al campo di battaglia e, una volta sul campo di battaglia, di sostenerli con il fuoco delle armi in dotazione al veicolo.
Non era previsto (e quindi non era possibile) il combattimento delle truppe trasportate da bordo del veicolo. Solo veicoli di progettazione successiva (veicoli da combattimento della fanteria) permisero ai fanti di essere portati entro il campo di battaglia e di combattere direttamente dall'interno del veicolo. Sullo scafo dell'M113 fu realizzato un gran numero di veicoli specializzati, con funzioni particolari sul campo di battaglia.
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Paolo B.
Prima della fine della guerra ne vennero prodotti alcune decine di carri A7V, una piccola quantità, ma che riuscì anche a scontrarsi con i similari veicoli inglesi. I primi combattimenti tra carri.
Il primo venne consegnato il 1º ottobre 1917, ed entrò in servizio nell'Abteilung I (un reparto con 5 carri in tutto, costituito con una forza di oltre 170 uomini il 29 settembre) Solo nel febbraio 1918 i primi carri apparvero in un'esercitazione, senza suscitare tuttavia grande impressione.
Il 21 marzo l'Abteilung I partecipò al suo primo combattimento, presso St. Quentin, ma fu il 24 aprile che i panzer tedeschi passarono davvero alla storia. Infatti, il reparto partecipò allo scontro a Villers-Bretonneux, causando agli alleati lo stesso terrore da carri che ebbero 2 anni prima i tedeschi. Ma in quell'azione memorabile, alcuni dei 13 carri tedeschi si scontrarono con dei Mark IV inglesi. Questa fu la prima battaglia tra carri armati, e vide gli inglesi effettivamente impreparati a battagliare contro i tedeschi. Dei 10 carri britannici presenti, 7 erano Whippet e 2 Mk IV 'femmina', mentre solo un carro aveva anche cannoni da 57mm, il Mk IV del comandante. I carri tedeschi del Gruppo 3 si scontrarono contro i veicoli inglesi; 1 Mk IV 'femmina' (armato solo di mitragliatrici) fu colpito, ma non venne distrutto dalle cannonate del carro germanico comandato da Bilz. L'Mk IV riuscì a rispondere al fuoco, nonostante la nebbia e il fatto che i gas avessero ridotto l'equipaggio a 6 uomini. 3 cannonate colpirono il grosso A7V e uccisero 3 uomini. Nel frattempo, un altro A7V cadeva in una cava e venne perduto. Ma i carri leggeri Whippet, nell'avanzare verso i tedeschi, finirono sotto il fuoco di un altro A7V, contro cui non potevano rispondere. Da 270 metri 3 di essi vennero messi fuori uso o bruciati. Alla fine entrambe le parti si ritirarono con perdite, e con importanti lezioni apprese.
Buon Modellismo a Tutti
Paolo B.
Carro Vk.45.02 (P) H - kit Dragon - scala 1/35
Ottimo modello della Dragon, riguardante un carro pesante tedesco realizzato alla fine della guerra e mai entrato in produzione.
Questo modello realizzato ottimamente dalla Dragon, è ricco di particolari, con un foglio di fotoincisioni molto interessanti.
Il montaggio risuta semplice, anche se vengono apportate alcune corezzioni con del plasticar in alcuni punti.
La mimetica, essendo un carro non entrato mai in combattimento, è stata riprodotto un pò di fantasia, immaginando il teatro operativo a cui andava a combattere. Quindi un fondo sabbia con Tamyia X-60 e poi delle striature con verde Gunze H-303 e del marrone Gunze H-310 con una piccola percentuale (10% circa) di H-37.
Viene poi dato un lavaggio con colori ad oltio (Bruno Van Dyck) e quindi passaggi per l'invecciamento con oli di diverso tipo.
Non essendoci una unità specifica, le insegne si limitano alle croci in tottetta e nel retro del carro.