Il Piaggio P.108 fu un bombardiere strategico quadrimotore monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda aeronautica Italiana S.A. Piaggio & C. nei tardi anni trenta.
Entrato in servizio nel 1941 ed utilizzato dalla Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale, fu l'unico quadrimotore pesante utilizzato come bombardiere dalle potenze dell'Asse nel corso del conflitto, inoltre fu uno dei pochi velivoli militari italiani che si poteva paragonare ai migliori tra gli equivalenti prodotti dagli Alleati.
Il prototipo effettuò il primo volo il 24 novembre 1939. Dimostrò di fornire ottime prestazioni in una serie di prove e richiese poche modifiche di rifinitura, ma ci fu bisogno di tempo prima che i piloti prendessero confidenza con il comportamento in volo. Il P.108 venne consegnato a un solo reparto operativo, la 274ª Squadriglia Bombardamento a Grande Raggio (BGR), inquadrata all'interno del 46º Stormo con sede a Pisa, dove arrivò nel 1941. Vi furono però alcuni incidenti, in uno dei quali perse la vita il figlio del capo del governo Benito Mussolini. Il 7 agosto 1941 Bruno Mussolini, comandante della squadriglia, stava pilotando uno dei prototipi del bombardiere allora segreto, quando, secondo la versione ufficiale, i motori persero potenza in fase di atterraggio, l'aereo scese di quota urtando contro una casa. La sezione della cabina di pilotaggio si staccò dal resto del velivolo e, pur non incendiandosi, rimase completamente distrutta nell'impatto. Con Mussolini, deceduto sul colpo per le ferite riportate, morirono anche altri due aviatori.
Il primo ed unico reparto a cui furono assegnati bombardieri P.108 fu la 274ª Squadriglia Bombardamento a Grande Raggio (BGR), che, al momento dell'assegnazione dei velivoli, era operativa solo da pochi mesi (1º giugno 1941).
Nonostante i numerosi incidenti e la non facile ambientazione del personale di volo, il 9 giugno 1942 due P.108B trovarono il loro primo impiego operativo in missione di ricerca e bombardamento navale nella zona delle Isole Baleari. Nello stesso anno vennero effettuate varie missioni di bombardamento principalmente sulle installazioni inglesi di Gibilterra, facendo decollare gli apparecchi dal campo di volo di Decimomannu, in Sardegna.
Negli ultimi mesi del 1942 e nei primi del 1943, in seguito all'Operazione Torch ed allo sbarco alleato in Nord Africa, il P.108 fu impiegato principalmente sull'Algeria. Dopo l'armistizio, i pochi esemplari rimasti di P.108B furono requisiti dalla Luftwaffe e non vennero utilizzati operativamente, contrariamente a quanto avvenne per la versione "T" dello stesso velivolo.
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Luca Zampieri "Zampy"
Questa unità, Composite Squadron 36, venne formato il 1° marzo del 1943, sulle orme del VGS-36 (quest'ultimo formato alcuni giorni prima, il 21 febbraio 1943).
Imbarcato a bordo della portaerei di scorta USS Core, nel 1944 era equipaggiato con velivoli Grumman FM-2 Wildcat, una versione costruita dalla General Motors con motore Wight R-1820 da 1.350 CV, 4 mitragliatrici M2 e la possibilità di trasportare 227 kg di bombe da 250 libbre.
In questo periodo era operante nel settore dell'oceano Atlantico in supporto e difesa dei convogli diretti in Inghilterra e Russia. Assieme ai bombardieri in picchiata, cotribuì all'affondamento di 6 U-Boot.
il reparto fu poi disattivato nel luglio del 1945.
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Luca Zampieri "Zampy"
Il Sukhoi Su-22 altro non è che il velivolo da esportazione del Sukhoi Su-17 "Fitter".
Il Sukhoi Su-17, (in russo Сухого Су-17, nome in codice NATO da "Fitter B" a "Fitter K" a seconda delle varianti/versioni) era un cacciabombardiere monomotore a getto ad ala a geometria variabile progettato dall'OKB 51 diretto da Pavel Osipovič Suchoj e sviluppato in Unione Sovietica negli anni sessanta.
Impiegato negli anni successivi principalmente dalla Voenno-vozdušnye sily (VVS), l'aeronautica militare dell'Unione Sovietica, e da molte forze aeree delle nazioni del Patto di Varsavia (come in questo caso dall'Ungheria p meglio la Magyal Légiero) e filosovietiche era il modello derivato dal precedente Su-7 con la trasformazione dell'ala da freccia semplice ad una dotata di semiali esterne ad angolazione variabile, che hanno considerevolmente migliorato le prestazioni a bassa velocità ed il carico utile trasportabile.
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Zampieri "Zampy" Luca
L'85^ Squadriglia Caccia, era una delle tre Squadriglie che componevano il 18° Gruppo CT della Regia Aeronautica ; le altre due erano la 83^ e 95^ Squadriglia.
il reparto precedentemente operò con i Fiat CR.42, partecipando alle campagne di Francia, poi in Belgio con il C.A.I. rientrando in Italia tra la fine del 1940 e l'inizio del 1941. Dopo un primo turno in Africa settentrionale con i Fiat CR.42 Falco, il Gruppo rientrava in Italia per il passaggio sui Macchi MC.200 Saetta.
Con questi aerei passava per un breve periodo in Grecia (dicembre 1914-maggio 1942), per poi rientrare in Italia, riequipaggiarsi con gli stesso MC.200 Saetta ma nella versione Assalto, con l'aggiunta di travetti alari per portare delle bombe di piccolo calibro sotto le ali. Fu trasferito quindi in Africa Settentrionale, giungendo a Tripoli il 18 luglio 1942. In questo settore rimarrà fino al marzo del 1943, essendo uno degli ultimi reparti italiani a lasciare l'Africa. Qui, in questo settore, il reparto dall'ottobre del 1942 iniziò a passare gradualmente sui Macchi MC.202 Folgore, ma pur mantenendo nelle sue file diversi MC.200 Saetta provenienti ai vari reparti che lasciavano l'Africa.
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Zampieri "Zampy" Luca
Germania - Aprile 1945
Il Messerschmitt Me 262 era un aereo militare multiruolo a reazione, bimotore turbogetto e monoplano ad ala bassa e a freccia, sviluppato dall'azienda aeronautica tedesca Messerschmitt AG negli anni quaranta. Impiegato dalla Luftwaffe, l'aeronautica militare dell'allora Germania nazista durante le fasi finali della seconda guerra mondiale, detiene il primato di essere stato il primo caccia della storia con motore a getto ad entrare in servizio operativo e il primo caccia bireattore.
Le versioni principali erano da caccia, soprannominata "Schwalbe", in tedesco rondine, bombardiere soprannominata "Sturmvogel", uccello delle tempeste e da addestramento biposto.
È considerato l'aereo più avanzato utilizzato dai tedeschi, precursore anche dei jet da combattimento realizzati nell'Unione Sovietica nell'immediato dopoguerra.
Confrontato con i caccia in dotazione agli alleati in quel periodo, compreso il Gloster Meteor che sarebbe entrato in servizio di lì a poco, il jet tedesco si rivelava più veloce e più potentemente armato. Ma numerosi problemi di messa a punto ne ritardarono l'entrata in servizio e i problemi tecnici di cui soffriva permisero di renderne operativo un numero di esemplari troppo limitato per poter influenzare le sorti della guerra aerea in Europa.
Tuttavia, a differenza degli aerei a reazione degli alleati, che furono usati limitatamente in servizio operativo e senza scontrarsi con i velivoli nemici, i Me 262 abbatterono oltre 100 aerei, tra bombardieri e caccia.
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Zampieri Luca
Nel gennaio del 1985, il reparto viene trasferito a Ghedi in forza al 6° Stormo, dove inizia a transitare sul Panavia Tornado. Il 23 luglio 1990 il 155º Gruppo viene riassegnato al 50º Stormo alla base di Piacenza-San Damiano.
Tra la fine del 1945 e l’inizio del 1946, lo Squadron era equipaggiato con i Supermarine Spitfire Mk.XIV, basato a Mingaladon, in Birmania. Poco dopo, sempre nel 1946, si trasferiva ad Agra, in India, transitando sugli Hawker Tempest MK.2, impiegato in missioni di difesa aerea e d’addestramento del personale di volo indiano per una futura riorganizzazione dell’aeronautica locale. Nel 1955, il reparto era equipaggiato con i Canadair/North American (F-86) Sabre Mk.1.
Nel 1962/63, lo Squadron era basato a Tengah, in Singapore, impiegato in missioni belliche sull’Indonesia, con i suoi Hawker Hunter FGA Mk.9. Nel maggio del 1963, lo troviamo nel Borneo (poi Burnei), e nel febbraio del 1964, quattro suoi aerei erano stati basati a Labuan, mentre altri quattro erano a Kuching, con comando di reparto a Tengah. In questo periodo operava sotto il controllo della FEAF (Far East Air Force), con compiti di attacco al suolo. Nel 1971, lo troviamo equipaggiato con la versione F Mk.6.
Riattivato il 1° dicembre del 1970 in Germania occidentale a Wildenrath, ricevendo i primi BAe Harrier GR MK.1 solo il mese seguente. Con questi aerei, assieme al 3° Squadron, formo il Wildenrath Wing, che ebbe però vita breve. Infatti, lo Squadron poco dopo, veniva disattivato nel dicembre 1976.
Ricomposto il 1° gennaio del 1977 sui SEPCAT Jaguar GR Mk.1, lo troviamo basato a Brüggen, in Germania Federale fino all’inizio del 1985. Dal 29 giugno del 1984, iniziava a transitare sui Panavia Tornado, sulla base tedesca di Laarbruch; lo stemma del reparto è “un’aquila che brandisce una spada”, posto sulle prese d’aria dei motori.
Con lo scioglimento definitivo dello Squadron nel 1992, la bandiera di guerra, con emblema e tradizione, venne ceduto alla 233^ OCU.
Fu ricomposto come 20° Reserve Squadron nel 2000 in seno al Joint Stike Wing, unità composta di vari reparti RAF e FAA dotati di Harrier ed impiegato per l'addestramento e conversione operativa dei piloti. Impiegava gli Harrier GR Mk.9 ed operò fino al 31 marzo del 2011, dopo di che cedette uomini e materiale al Operational Conversion Unit (OCU) No.4.
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Zampieri Luca
Il Lockheed F-104 Starfighter è un aereo monomotore ad alte prestazioni e supersonico, sviluppato originariamente per la United States Air Force (USAF) come caccia intercettore. Fu uno degli aerei della Century Series e fu in servizio con l'USAF dal 1958 fino al 1969, proseguendo la carriera operativa nella Air National Guard fino a quando non fu radiato negli Stati Uniti nel 1975. La National Aeronautics and Space Administration (NASA) ebbe in dotazione fino al 1994 una piccola flotta mista di varie versioni di F-104, utilizzati per prove nei regimi supersonici di volo e a supporto dei programmi spaziali.
L'F-104C venne impiegato dall'USAF durante la guerra del Vietnam, mentre gli F-104A vennero schierati dal Pakistan nel corso delle guerre indo-pakistane. AlcuniStarfighter dell'aviazione militare della Repubblica di Cina (Taiwan) si scontrarono nel 1967 con aerei della Repubblica Popolare Cinese sui cieli dell'isola contesa di Quemoy. La versione finale dell'F-104 fu l'F-104S, caccia intercettore ogni-tempo, progettato dalla Fiat aviazione, divenuta poi Aeritalia, per l'Aeronautica Militare italiana e dotata di missili aria-aria a guida radar AIM-7 Sparrow. Una versione di F-104 ad ala alta ampiamente riprogettata e denominata CL-1200 Lancer(o Lockheed X-27), non andò oltre lo stadio di realizzazione del mock-up.
Da una serie di modifiche rispetto al progetto originale, nacque il modello F-104G, che vinse il concorso NATO per un nuovo cacciabombardiere. Vennero anche prodotte diverse versioni biposto da addestramento, la più numerosa delle quali è stata la TF-104G. Nel complesso vennero realizzati 2578 Starfighter, per lo più da aziende aeronautiche di paesi membri della NATO. L'F-104 andò in dotazione alle forze aeree di oltre una dozzina di nazioni, concludendo il servizio operativo con la radiazione da parte dell'Aeronautica Militare italiana nel maggio 2004, circa 46 anni dopo la sua introduzione nel 1958 da parte dell'USAF.
Lo Starfighter arrivò all'attenzione del pubblico a causa dell'alto numero di incidenti e in particolare a causa delle perdite subite dalla aviazione militare tedesca. L'emergere dello scandalo Lockheed relativo a gravi casi di corruzione in occasione della stesura dei contratti di acquisto di velivoli prodotti dalla azienda statunitense, causò notevoli controversie politiche in Europa e in Giappone.
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Luca Zampieri
Il Polikarpov I-16 (in caratteri cirillici Поликарпов И-16) era un caccia monomotore ad ala bassa a sbalzo, realizzato dall'OKB 84 diretto da Nikolaj Nikolaevič Polikarpov e sviluppato in Unione Sovietica negli anni trenta. Fu il primo monoplano al mondo, regolarmente prodotto, con carrello d'atterraggio retrattile, ed il primo caccia sovietico ad avere una corazzatura dell'abitacolo.
Impiegato negli anni successivi principalmente dalla Voenno-vozdušnye sily (VVS), l'aeronautica militare dell'Unione Sovietica, rimase operativo dalla metà degli anni trenta fino all'inizio della Seconda guerra mondiale costituendo in quel periodo il principale modello a disposizione dei reparti di caccia sovietici ed in grado di competere con le prime versioni dei tedeschi Messerschmitt Bf 109 in condizioni di quasi parità. Fuori dai confini nazionali ebbe risalto prima durante la guerra civile spagnola, dove venne erroneamente impiegato dalle Fuerzas Aéreas de la República Española in combattimenti manovrati con i più agili biplani italiani, il Fiat C.R.32, a disposizione dell'Aviazione Legionaria, poi a disposizione dei piloti cinesi durante la Seconda guerra sino-giapponese.
Quando la Germania attaccò l'Unione Sovietica nell'estate del 1941 aprendo il fronte orientale, l'I-16 risultava ormai superato e, pur essendo ancora in linea in un gran numero di esemplari, era sottopotenziato e lento nei confronti dei Bf 109E ed F avversari. Sfruttando però la sua grande robustezza e rusticità, nonché le tecniche d'attacco quasi suicide (la collisione in volo ed i tentativi di segarne le ali e gli impennaggi con le eliche blindate in acciaio), il caccia sovietico continuò ad opporsi tenacemente alla Lutwaffe, mentre l'industria sovietica iniziava la produzione in grande serie di caccia decisamente più moderni, contribuendo ad iniziare la controffensiva dell'Armata Rossa. L'I-16 venne infatti ritirato dei reparti di prima linea solo nell'estate del 1943, dopo che la battaglia di Stalingrado, aveva capovolto le sorti del conflitto sul fronte orientale, continuando a trovare largo impiego nelle scuole di volo, dove le sue caratteristiche "difficili" si rivelarono perfettamente adatte a preparare i piloti destinati ai MiG, ai Lavochkin Gorbunov Gudkov LaGG-1, agli LA e agli Yakovlev Yak-1, nessuno dei quali fu un aereo "facile".
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Luca Zampieri
L'Eurofighter Typhoon, il cui prototipo era designato EFA (European Fighter Aircraft), è un velivolo multiruolo (Swing Role), bimotore con ruolo primario di caccia da superiorità aerea e intercettore, caccia di quarta generazione e mezza. Il Typhoon è stato progettato ed è prodotto da un consorzio di tre società: Alenia Aermacchi (confluita in Leonardo-Finmeccanica dal 2016) Airbus Group e BAE Systems attraverso una holding comune, Eurofighter GmbH, costituita nel 1986. Il progetto è gestito dalla NATO Eurofighter and Tornado Management Agency, che agisce anche come il primo cliente.
Lo sviluppo del velivolo è iniziato nel 1983 con il programma Future European Fighter Aircraft, una collaborazione multinazionale tra il Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Spagna. A causa di disaccordi sulle autorità costruttive e funzionali, la Francia ha lasciato il consorzio per sviluppare indipendentemente il Dassault Rafale. Un primo aereo di dimostrazione tecnologica, il British Aerospace EAP, ha effettuato il primo volo il 6 agosto 1986; il primo prototipo dell'Eurofighter ha invece avuto il battesimo del volo il 27 marzo 1994. Il nome del velivolo, Typhoon, è stato formalmente adottato nel settembre 1998 e nello stesso anno sono stati firmati i primi contratti di produzione.
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Zampieri Luca
Il 30 giugno il 150° Gruppo aveva la 363^ Squadriglia al comando del capitano Bellagambi, la 364^ Squadriglia al comando del tenente Giuseppe Giannelli e la 365^ Squadriglia al comando del tenente Fausto Filippi. Il materiale di volo era rappresentato da 25 Messerschmitt Bf.109 dei quali solo 14 in E.B. (efficienza bellica).
Il velivolo in questione ritrae un velivolo della 365^ Squadriglia, impegnata attivamente contro le forze aeree Alleate sempre più numerose. numerosi gli scontri con i caccia statunitensi e molti piloti italiani si fecero onore seppur in numero inferiore, riuscendo ad ottenere diverse vittorie in sanguinosi duelli sui cieli italiani.
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Zampieri Luca
Franz Schiess (o Schieβ), nacque a St. Polten in Austria, il 21 febbraio del 1921. Dopo l'annessione dell'Austria alla Germania, il futuro asso, iniziò l'iter per diventare un pilota di aereo nella Luftwaffe, ricevendo il brevetto di volo nel corso del 1940.
Entrò nella caccia e prestò servizio inizialmente nella Stab/JG 53, il famoso Geschwader "Asso di Picche". Dopo un periodo nel settore della Manica (inizio 1941), fu trasferito con tutto il reparto sul fronte orientale russo, dove parteciperà all'invasione della Russia nell'Operazione Barbarossa, ottenendo le sue prime vittorie aeree.
Rientrava in Germania con il suo Geschwader entro la fine del 1941, per un breve periodo di riposo e di riequipaggiamento (al suo attivo Franz Schiess aveva 14 vittorie aeree). Nel gennaio del 1942, sempre con la Stab/JG 53, passava in Italia per un periodo di operazioni su Malta e successivamente Africa Settentrionale. Qui il pilota ottenne diverse vittorie aeree. Sempre nel settore del Mediterraneo, Schiess passava alla 8./JG 53, ottenendo ulteriori vittorie aeree sul fronte africano e Malta. L'ultima vittoria si registra il 30 agosto del 1943, ai danni di un Lockheed P-38 Lightning statunitense a Sud-Ovest di Castel Volturno.
Due giorni dopo, verrà abbattuto verso le 13:45 del 2 settembre 1943, durante un'azione contro dei bombardieri americani North American B-25 Mitchell scortati dai soliti P-38 Lightning, nel settore del Golfo di Napoli. Dopo un furioso combattimento aereo, due Lightning riuscirono a colpirlo e ad abbatterlo, con la morte del pilota. Fu abbattuto nei pressi di Cancello a sud-ovest di Napoli.
In quel momento volava su un Bf.109G "Nero 1 + I", e aveva al suo attivo 67 vittorie aeree (14 sul fronte orientale e 53 nel settore del Mediterraneo), per un totale di 657 missioni di guerra.
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Luca Zampieri
Il 335th Fighter Squadron è una unità della United States Air Force, inquadrato nel 4th Operations Group, con base operativa sulla Seymour Johnson Air Force Base, North Carolina.
Trae origine dal 121° Squadron “Eagles”, formato in Gran Bretagna il 14 maggio del 1941 in seno alla RAF con volontari dell’USAAC. Quando gli USA entrarono in guerra, i piloti di questi reparti vennero trasferiti in reparti statunitensi e quindi nel neoformato 335th Fighter Squadron del 4th Fighter Group (22 agosto 1942). Nel periodo di attività nella RAF dello Squadron, volò con i Supermarine Spitfire ed Hawker Hurricane.
Il reparto dopo la II^ Guerra mondiale, parteciperà alla guerra di Corea e Vietnam, fino a giungere nel 1990, quando in fase di transizione dai Mc Donnell Douglas F-4 Phantom II ai Mc Donnell Douglas F-15E Eagle. In questo periodo, in oltre, parteciperà anche alle azioni belliche contro l’Iraq.
A tutt’oggi (2016), lo Squadron vola ancora con gli F-15E Strike Eagle.
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Luca Zampieri
Il 17 dicembre del 1990, il VA-105 fu trasformato in VFA-105, ricevendo in dotazione i McDonnell Douglas F/A-18C Hornet, venendo inserito nel CVW-3 della USS John F. Kennedy (CV-67), a partire dal 1° settembre del 1991. Compì la sua prima crociera nell'ottobre del 1992.
Nel 1998 verrà impiegato in supporto alla Operation Southern Watch e all'Operation Desert Fox a bordo della portaerei USS Enterprise (CVN-65).
Nel luglio del 2006 divenne il primo reparto della EAst Coast a ricevere i Boeing F/A-18E Super Hornet, compiendo la prima crociera operativa nel marzo del 2007. Nel 2013 troviamo lo Squadron a bordo della USS Harry S. Truman (CVN-75), impiegato in una crociera nel Mediterraneo.
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Luca Zampieri
Lo Squadron VF-84 “Jolly Rogers”, riceveva i Grumman F-14A Tomcat nel 1976, radiando i suoi Mc Donnell Douglas F-4J Phantom II. Compiva la sua prima missione nel Mediterraneo nel 1978 a bordo della USS Nimitz (CV-68), inserito nel CVW-8 con codici di coda AJ.
Equipaggiato con i Grumman F-14A Tomcat, nel corso del 1985-86, il reparto era aggregato all’8° CVW, imbarcato sulla portaerei USS Nimitz (CV-68), con codici di coda AJ. La base di terra è Oceana NAS, in Virginia, e nell’estate del 1988, lo troviamo imbarcato sulla USS Theodore D. Roosvelt (CVN-71), con l’8° CVW, durante una crociera nel Mediterraneo. Nel 1990 il reparto era sulla Norfolk NAS, sempre con l’8° CVW, codici di coda AJ e nave d’imbarco la CVN-71; in questo periodo, lo Squadron compì un periodo addestrativo, prima dell’imbarco, di quattro settimane, sulla Fallon NAS nel Nevada. L’unità verrà impiegata nel settore dei Balcani e nel golfo Persico durante le crisi belliche in questi settori. Il VF-84 “Jolly rogers”, fu disattivato il 1° ottobre del 1995, radiando i suoi F-14 Tomcat.
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Luca Zampieri
Questo fu il primo aereo realizzato dalla Société Anonyme des Appareils d'Aviation Hanriot, meglio conosciuta come Hanriot. Il primo prototipo decollò nel giugno del 1916.
Il progetto fu realizzato da Emile Dupont , dopo un incontro col comandante della missione italiana per l'aeronautica che gli indico i difetti dei Nieuport allora in servizio e i possibili miglioramenti, che lo dotò di una cellula alare simile a quella del Sopwith 1½ Strutter, sul cui progetto aveva lavorato René Hanriot, responsabile della società francese.
L'aereo era costituito in gran parte di legno (con l'eccezione dell'impennagio di coda in tubi d'acciaio) ed era rivestito in tela e duralluminio, utilizzato per il tronco anteriore della fusoliera. Il motore, un Le Rhône rotativo con 9 cilindri, non era tra i più evoluti e così l'Aviation Militaire gli preferì gli SPAD S.VII.
La Francia permise la vendita di aerei e licenza di costruzione alla Regia Aeronautica e permise alla Macchi di realizzarli. La società italiana ne produsse in tutto 901 a partire dal novembre del 1916. 125 HD.1 francesi furono invece veduti all'aviazione militare belga.
Al termine del primo conflitto mondiale 16 aerei italiani furono acquistati dalla Schweizerische Fliegertruppe, designazione in lingua tedesca dell'allora nascente arma aeronautica svizzera, ancora integrata nell'esercito.
Altri furono acquistati invece da paesi dell'America Latina.
Il pilota Guido Nardini, asso con 6 vittorie aeree.
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Luca Zampieri
L'Albatros D.III era un caccia biplano monoposto prodotto dall'azienda tedesco imperiale Albatros Flugzeugwerke GmbH, utilizzato principalmente dalla forza aerea del'Impero tedesco, la Luftstreitkräfte, e dalla forza aerea austro-ungarica, la k.u.k. Luftfahrtruppen, durante la prima guerra mondiale.
Il D.III fu pilotato da molti piloti famosi, tra i quali si ricordano Manfred von Richthofen, Ernst Udet, Erich Löwenhardt, Kurt Wolff, Karl Emil Schäfer e Godwin Brumowski. Fu il caccia predominante durante la fase del conflitto nota come Bloody April (Aprile di sangue). Vi furono anche molti famosi piloti austro-ungarici a pilotare il D.III come Julius Arigi.
Nell'autunno del 1916 la Oesterreichische Flugzeugfabrik AG (Oeffag) ottenne la licenza per la costruzione dei D.III a Wiener-Neustadt e le consegne iniziarono a maggio 1917.
I mezzi della Oeffag furono prodotti in tre versioni (serie 53, 153, 253) che utilizzavano rispettivamente un motore Austro-Daimler di 185, 200 o 225 PS, versioni migliorate rispetto ai motori Mercedes D.IIIa tedeschi.
Gli ingegneri della Oeffag notarono il difetto della rottura dell'ala inferiore ed apportarono delle modifiche al progetto rinforzando l'ala con una costolatura rigida e risolvendo in buona misura i problemi del velivolo. In servizio, i mezzi della Oeffag, si dimostrarono sicuri, robusti ed efficaci.
Da notare che i piloti austriaci erano soliti rimuovere l'ogiva sull'elica, in quanto tendeva a staccarsi. L'Oeffag studiò un nuovo muso che eliminò completamente l'ogiva e conferì al velivolo una velocità maggiore di ben 9 miglia orarie.
Tutte le varianti prodotte dall'Oeffag erano armate con due mitragliatrici Schwarzlose. In molti aerei queste erano completamente inglobate nella fusoliera e pertanto irraggiungibili dai piloti. Successivamente la serie 253 fu modificata e le armi furono installate sulla fusoliera. Durante i combattimenti le mitragliatrici Schwarzlose si dimostrarono inferiori rispetto alle LMG 08/15, soffrendo di problemi di sincronizzazione del fuoco con l'elica e di un bassa cadenza di fuoco.
L'Oeffag realizzò circa 526 aerei tra maggio 1917 e l'armistizio.
Julius Arigi (Děčín, 3 ottobre 1895 – Attersee, 1 agosto 1981) è stato un aviatore austro-ungarico, asso della k.u.k. Luftfahrtruppen, l'aviazione austro-ungarica, con 32 vittorie accreditate sia sul fronte orientale che sul fronte italiano.
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Luca Zampieri
Il Fokker E.III è stata la principale versione prodotta del caccia tedesco Fokker Eindecker impiegato nella prima guerra mondiale. Questo modello fu il primo, agli inizi del 1916, ad essere disponibile in quantità sufficienti da permettere la formazione di speciali reparti da caccia detti Kampfeinsitzer Kommandos o KEK. In precedenza i Fokker erano assegnati singolarmente alle unità, Feldflieger Abteilungen, che effettuavano le ricognizioni. Il primo reparto specializzato nella caccia fu formato il 10 agosto 1916 ed era completamente equipaggiato con gli E.III.
La Fokker costruì 249 esemplari dell'E.III, 49 dei quali erano degli E.II portati durante le revisioni allo standard superiore. Il velivolo entrò in servizio sul fronte occidentale nel dicembre del 1915. Alcuni esemplari vennero forniti anche alla Marina Imperiale tedesca e all'Austria-Ungheria dove vennero assegnati sia all'Esercito che alla Marina. Anche la Turchia ricevette 22 velivoli basandoli in parte in Palestina, a Beer Sheba, e parte in Mesopotamia, dove presero parte all'assedio di Kut-Al-Amara.
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Gli Ansaldo S.V.A. erano una famiglia di biplani da ricognizione e bombardamento italiani, sviluppati nella seconda fase della prima guerra mondiale. Protagonisti di diverse imprese, come il volo su Vienna con Gabriele D'Annunzio nel 1918 od il raid Roma-Tokyo di Arturo Ferrarin e Guido Masiero nel 1920, ottennero un discreto successo nell'esportazione, venendo utilizzati da 11 paesi, tra i quali Francia e Stati Uniti, e furono costruiti in circa 2 000 esemplari.
Lo S.V.A.5 fu la principale versione di serie prodotta durante il conflitto. Versione migliorata dello S.V.A.4 e capace di una maggiore autonomia, venne impiegata principalmente come ricognitore/bombardiere, ma anche come caccia di scorta per i trimotori Caproni (Ca.33, Ca.40, Ca.41, Ca.44 e Ca.45). L'armamento era di due mitragliatrici fisse anteriori e di due bombe da 25 kg ciascuna, montate sui fianchi della fusoliera. Il carico offensivo, modesto, era compensato dalla buona autonomia del velivolo, che consentiva profonde penetrazioni in territorio nemico.
I primi S.V.A. di serie andarono ad equipaggiare la 1a Sezione S.V.A. di Ponte San Pietro, venendo impiegato inizialmente con compiti di ricognizione. Aumentata la confidenza dei piloti nel velivolo iniziò ad esse impiegata anche nel ruolo di caccia. Con l'arrivo dello S.V.A.5 iniziò l'impiego anche come bombardiere. Il 28 febbraio 1918, un gruppo di quattro S.V.A, con ai comandi Palli, Orsini, Arrigoni e Palma di Cesnola, attaccò lo snodo ferroviario di Innsbruck. 3 aerei bombardarono (6 bombe da 25 kg) e mitragliarono l'obbiettivo, mentre il quarto velivolo, quello ai comandi di Palma di Cesnola, effettuava una ricognizione fotografica.
Il reparto più noto ad impiegare gli S.V.A. durante la prima guerra mondiale, fu l’87a Squadriglia “La Serenissima”, che già prima del Volo su Vienna del 9 agosto 1918 si era distinta per diverse missioni. Tra queste la ricognizione fotografica del lago di Costanza del 21 maggio, compiuta dai due S.V.A. di Ferrarin e Locatelli, e le missioni di scorta ai trimotori Caproni.
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